L’Aquila in Transizione parteciperà alla nascente iniziativa della Banca del Tempo, una banca speciale in cui le persone dedicano una parte del loro tempo a scambiarsi reciprocamente saperi, attività, servizi in modo gratuito e paritario e instaurando un rapporto di fiducia. Il meccanismo è molto semplice: ciascuno mette a disposizione ciò che sa fare e riceverà in cambio un altro servizio per cui non ha tempo o capacità: giardinaggio, dog sitting, scambi culturali, bricolage, disbrigo di pratiche, faccende domestiche e tante altre cose ancora. Ne sapremo di più sabato 16 giugno alle 17 alla Casa del Volontariato.
Archive for Iniziative a L’aquila
Conferenza “Urban Center o Casa della Città”
con l’Urban Center di Bologna
Mini Convegno “Largo ai giovani!”
L’Associazione di Promozione sociale Panta Rei presenta il convegno “Largo ai giovani!” con la partecipazione di:
dott.ssa Roberta Leuzzi – archeologa: “L’Archeologia come scoperta della memoria del paesaggio”
dott.ssa Chiara mastrantonio – psicologa: “Creatività, una risposta che apre”
dott.ssa Fabrizia Petrei – dott.ssa comunicazione sociale e dott.ssa Francesca Petrei – phd statistica economica: “Dinamiche migratorie e sociali nel post-sisma aquilano”
dott. Francesco Paolucci – giornalista: “Giovani terremotati o terremutati?”
c/o sala convegni della cassa di risparmio dell’Aquila nel complesso Strinella 88 – L’Aquila
Ingresso libero
Agricoltura sinergica:l’orto e l’arte del non fare
Panta Rei e L’Aquila in Transizione hanno organizzato una conferenza su una delle nostre tematiche preferite: l’agricoltura sinergica. La relatrice Gabriella Liberatore è stata colei che ha fatto conoscere le Transition Town a L’Aquila e attivamente si è dedicata con passione e dedizione alla cura di un meraviglioso orto. Non rimane altro che ascoltare la sua esperienza…
L’Agricoltura Sinergica. L’orto e l’arte del non fare
lunedì, 10 gennaio 2010
sala Strinella 88 – L’Aquila
Dalla terra al territorio. Per un mercato senza mercanti
Venerdì 17 Settembre dalle ore 16 alle 20, presso Area Insediamento Paganica 2 Parchetto Via G. Siani. Iniziativa a L’Aquila promossa da AQuisto Locale _ il Gruppo di Acquisto solidale dell’Aquila (con la collaborazione della nostra associazione Panta Rei e il comitato 3e32).
PROGRAMMA Ore 16.00
Apertura dell’iniziativa _ Roberto Li Calzi_ presentazione del libro
L’aquila città ecosostenibile
Si è svolto sabato 22 maggio presso il tendone di Piazza Duomo, presidio cittadino, un incontro con le Istituzioni per chiedere con forza una ricostruzione che tenga conto del massimo risparmio energetico per gli edifici sia pubblici che privati. E’ stato proposto un esempio concreto con valutazione dei costi e dei benfici, sono state riportate varie esperienze tra cui la costruzione di case di legno e paglia effettuata a Pescomaggiore paese montano vicino la città. Anche il Commissario Gianni Chiodi, il vice Commissario Massimo Cialente e il responsabile della struttura di missione arch. Fontana, hanno convenuto sulla necessità di fare dell’Aquila un esempio di ricostruzione eco-sostenibile ricordando che tale aspetto è già stato individuato nelle linee guida per la ricostruzione. L’auspicio è che ora, finalmente, si proceda con rapidità con i giusti finanziamenti finalizzati al mi
glioramento degli edifici anche sotto il profilo del risparmio energetico.
L’Aquila città di Transizione che insieme al Collettivo 99, Comitato 3,32 ,ZeroCO2 ha contribuito alla realizzazione dell’incontro, sarà anche in futuro attenta insieme a molti altri, cittadini e comitati, alla realizzazione degli intenti espressi.
Maria Rita Acone
Tavola rotonda per una ricostruzione sostenibile
Sabato 22 Maggio ore 16.00, presso il Tendone presidio cittadino in Piazza Duomo, Tavola rotonda sul tema: “Per una ricostruzione sostenibile_ confronto tra cittadini e istituzioni“. Le questioni da affrontare:
– ricostruzione con tecniche di efficienza energetica
– utilizzo di fonti energetiche rinnovabili
– analisi dei costi e dei benefici economici, sociali, ambientali e culturali
– possibilità di un indotto economico ed occupazionale per la produzione dei materiali e per l’impiantistica
Per ulteriori info: www.anno1.org
CORSO PER FACILITATORI
Per ricostruire L’Aquila serve un grande sforzo di tutti noi. Occorre farlo dando voce alle diverse anime ed ai diversi interessi che esprime il tessuto cittadino, superando i naturali conflitti che si generano e cominciando a lavorare tutti insieme.
Per questo L’Aquila Città di Transizione e Associazione Panta Rei, organizzano un Corso di formazione per FACILITATORI, ossia figure che siano in grado di stimolare la partecipazione e gestire la discussione per giungere a un risultato condiviso.
Il corso si avvarrà di docenti esperti a livello nazionale tra cui Marianella Sclavi e Gerardo de Luzenberger e si svolgerà in 4 giornate nei mesi di Febbraio/Marzo.
I temi oggetto del corso saranno:
Tecniche e Tecnologia di Progettazione Partecipata (1 giornata),
Open Space Technology ( 2 giornate),
Ascolto Attivo (1 giornata)
Il corso per facilitatori si inserisce nella emergente necessità per la città dell’Aquila di ritrovare un futuro di qualità a partire dal contributo di tutta la collettività e dalla costruzione di un efficace sistema organizzativo che consenta un reale coinvolgimento dei cittadini in tutte le fasi che porteranno alla ricostruzione e riorganizzazione della città.
Il raggiungimento di questo obiettivo deve passare non solo attraverso un percorso formale da parte delle istituzioni, ma anche attraverso un’opera di sensibilizzazione dei cittadini e di una formazione e di un accrescimento di competenze tali da consentire lo sviluppo di una concreta ed utile partecipazione ai processi pubblici decisionali.
Per avere maggiori informazioni e per le pre- iscrizioni entro il 08-02-2010 contattare:
Maria Rita Acone mariaracone@yahoo.it 340 2522184
Gabriella Liberatore gabriella.liberatore@cnr.it 339 2608192
(http://www.collemagico.it/Collemagico/LAquila_Città_di_Transizione.html)
La partecipazione dei cittadini per la rinascita della città
Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla strada dell’azione politica, ma come una indispensabile premessa ad agire saggiamente.
Pericle
Il drammatico evento che ha colpito la città dell’Aquila ha fatto emergere nel suo significato più profondo il concetto -e l’urgenza- di interesse generale della collettività, considerato come promozione di una società civile veramente democratica, di una comunità di persone che sappia riconoscere nella persona umana il fondamento del suo costituirsi e del suo funzionare. Una polis democratica, cioè, formata da cittadini responsabili e da corpi intermedi che in essa trovino il terreno favorevole per esprimersi e per operare, per rinascere e crescere. I profondi, rapidi e complessi mutamenti territoriali, sociali, culturali ed economici che, a seguito del sisma dell’aprile scorso, hanno sconvolto il territorio impongono ora infatti a tutta la pubblica amministrazione un salto di qualità nei percorsi di coinvolgimento dei cittadini nel funzionamento del sistema democratico e nel processo di ricostruzione.
Si parla sempre più spesso a questo proposito di partecipazione della società civile e dei cittadini alle politiche pubbliche. Il dibattito internazionale e nazionale e la letteratura sui nuovi approcci e concetti alla partecipazione, che si sono sviluppati a partire dagli anni ’90, sono molto articolati e tutt’altro che univoci. Nonostante le differenze sembra condiviso il fulcro del dibattito, che ruota attorno ai limiti dell’attuale democrazia rappresentativa e alla necessità di forme di ascolto e di inclusione nelle decisioni pubbliche da parte delle Istituzioni, attraverso un processo di avvicinamento tra la pubblica amministrazione e il cittadino, avviato in Italia all’inizio degli anni’90 con i provvedimenti Bassanini e culminato nel 2000 con la legge quadro sulla comunicazione (l. 150/2000). La sfida è determinata in particolare dall’evolversi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, della società della conoscenza e del contesto normativo, con l’affermazione di diritti come quelli all’informazione, alla formazione e alla cittadinanza. Perché a L’Aquila sembra ora indispensabile raccogliere questa sfida? Perché la città deve necessariamente rinascere e per farlo ha bisogno della collaborazione e del coinvolgimento di tutta la comunità verso comuni obiettivi di interesse generale. Andare in questa direzione significherebbe innanzitutto, su un piano relazionale, rafforzare quel senso di identità, appartenenza e co-responsabilità già più volte dimostrato dai cittadini e favorire dialogo ed empatia tra gli attori e, conseguentemente, maggiore legittimazione e fiducia. Su un piano organizzativo-gestionale svilupperebbe capacità, competenze e conoscenze delle persone coinvolte, evidenziando gli aspetti prioritari su cui concentrare le risorse. Su un piano professionale introdurrebbe strumenti e modalità di aggiornamento professionale sull’organizzazione del lavoro, qualificherebbe risorse umane interne e offrirebbe occasioni di lavoro alle nuove generazioni per l’animazione di percorsi partecipati. Da non sottovalutare anche i vantaggi di lungo periodo su un piano culturale: un rinvigorimento dei processi democratici locali, un ampliamento della conoscenza dei temi oggetto di discussione, un investimento sul capitale umano-sociale, verso una maggiore informazione, educazione, formazione e consapevolezza sui problemi e le possibili soluzioni in un’ottica di valorizzazione della diversità socio-culturale e di sviluppo sostenibile. Inutile negare che si tratta di processi medio-lunghi di impostazione, gestione e realizzazione, spesso resi difficoltosi dalla scarsità di fiducia e legittimazione tra gli attori coinvolti, dal rischio di scarsa disponibilità al dialogo e alla negoziazione, dalla mancanza di abitudine al lavoro di gruppo e soprattutto dalle resistenze al cambiamento rispetto a posizioni, modalità di lavoro e processi decisionali consolidati nel tempo sia all’interno della pubblica amministrazione che della società civile. È quindi necessario porsi degli obiettivi raggiungibili e intermedi. Il processo partecipativo passa infatti attraverso diverse fasi in cui il livello di coinvolgimento varia in maniera crescente. È auspicabile innanzitutto che la collettività venga informata su quello che sta accadendo, per assicurare nell’analisi dei problemi, alternative, opportunità e soluzioni. In secondo luogo può essere coinvolta nel fornire una risposta sull’analisi, le alternative e le decisioni stesse. In terzo luogo può subentrare la collaborazione/progettazione partecipata vera e propria, in cui gli attori sono coinvolti nei vari aspetti della decisione e delle modalità di realizzazione, fino ad arrivare ad innescare un vero e proprio processo di empowerment che favorisca un potere diffuso inteso come capacità e responsabilizzazione nel progettare e gestire decisioni e progetti. La trasparenza, la circolazione delle informazioni, la comunicazione, l’ascolto, la rendicontazione -in questa cornice- anziché essere considerati dei concetti astratti, si concretizzerebbero ogni giorno, attraverso un reale processo di sussidiarietà verticale e orizzontale, nelle piccole e grandi decisioni che accompagneranno il percorso cittadino di ricostruzione e rinascita.
Fabrizia Petrei
Dott.ssa in Scienze della comunicazione pubblica, sociale e politica